• STORIA DELLA GRAFICA: LA POP ART •

Elegante, colorata, umoristica, spiazzante: la Pop Art è così riconoscibile e visivamente attraente che ancora oggi è impossibile non farsi ispirare da essa per svariati progetti di grafica e design.

Questo movimento ha avuto il suo periodo di massimo splendore tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta, ma continua a influenzare le tendenze dell’arte e del design di oggi. La Pop Art può essere definita in senso lato come un’arte che ritrae immagini e iconografie della cultura e dei mass media al di fuori del loro contesto originale, con l’obiettivo di mostrare uno specchio alla società che le ha create.

Qui vedremo le caratteristiche principali di questo stile che ancora sta influenzando la grafica con un design retrò, insieme ad altri movimenti artistici del passato come quello del Bauhaus, dell’Art Déco e molti altri.

Il pop diventa arte e l’arte si fa popolare

La Pop Art ha avuto un inizio elegante nella Gran Bretagna della metà degli anni Cinquanta, con artisti come Richard Hamilton ed Eduardo Paolozzi che creavano collage e dipinti irriverenti con immagini della cultura del consumo e dei mass media.

Hamilton diede il nome al movimento in un saggio del 1961 intitolato For the Best Art, Try Pop!. In esso l’autore sosteneva che gli artisti del XX secolo fossero sia consumatori della cultura di massa sia contributori della stessa. Il movimento si proponeva di guardare in modo critico sia al consumismo del dopoguerra sia al mondo delle belle arti e di colmare il divario tra i due con una nuova forma di arte.

Alla fine degli anni Cinquanta, la Pop Art arriva in America, dove trova una sede naturale a New York, epicentro del capitalismo americano e delle belle arti. Non molto tempo prima, gli espressionisti astratti avevano consolidato la reputazione internazionale della città.

Artisti come Andy Warhol, Roy Lichtenstein, James Rosenquist e Claes Oldenburg dipingono immagini quotidiane, prodotti della grande distribuzione, imballaggi, tabloid, fumetti, celebrità e pubblicità (tratte dai mass media e dalla cultura popolare) rappresentando un importante cambiamento.

Gli artisti della Pop Art infatti celebrarono oggetti e persone comuni della vita quotidiana, cercando in questo modo di elevare la cultura popolare al livello dell’arte. Utilizzavano elementi familiari della cultura pop, oggetti commerciali prodotti in serie e materiali pubblicitari di cattivo gusto come oggetti d’arte, celebrandoli come opere d’arte in antitesi alla tradizionale arte alta per protestare contro i temi tradizionali della morale, della religione e della storia in linea con le proteste della contro cultura degli anni Sessanta.

L’opera di Warhol meditava su una mentalità americana prevalente che esaltava la fama e lo status di celebrità. Egli creò le moderne icone di questa cultura, utilizzando le serigrafie.

Le serigrafie che Andy Warhol realizzò su celebrità politiche e hollywoodiane, tra cui Mao, Liza Minelli, Jimmy Carter e Jacqueline Kennedy, non solo erano esteticamente piacevoli in termini di composizione, colore e sensibilità artistica, ma rappresentavano anche una nuova interpretazione del ritratto – equivalevano a un paradigma concettuale radicalmente nuovo. Warhol credeva sinceramente nella riproducibilità infinita dell’arte. Come ogni buon uomo d’affari, scelse di massimizzare il profitto e così, quando non era importante, non si preoccupò di pulire le imperfezioni delle sue stampe serigrafiche. Stava imitando un processo di produzione di massa senza alcun controllo di qualità. La pop art di Andy Warhol è un sottoprodotto della rivoluzione tecnologica del XX secolo che ha permesso di riprodurre qualsiasi oggetto in serie.

Come scrisse il critico Robert Hughes nel 1971, “Dipingere una lattina di zuppa non è di per sé un atto radicale, ma ciò che era radicale in Warhol era che egli adattava i mezzi di produzione delle lattine di zuppa al modo in cui produceva i dipinti, producendoli in massa – arte di consumo che imitava il processo e l’aspetto della cultura di consumo.”

Uno stile unico e popolare: ieri e oggi

Grazie alla versatilità dei suoi elementi, lo stile Pop Art oggi viene molto utilizzato in una varietà di progetti di graphic design, dalla progettazione dei font alla creatività per i social media, dalle attività di visual branding al packaging dei prodotti.

La Pop Art era un movimento artistico che allo stesso tempo celebrava e criticava le arti commerciali. Oggi, questo movimento artistico è stato assorbito dal mondo del design e dell’estetica commerciale. La fantasia tutta americana di ricchezza e abbondanza che dominava negli anni ’50 e ’60 è fortemente ironica e allo stesso tempo attraente.

Con un cenno e una strizzatina d’occhio, anche i designer di oggi fanno uso di questa celebrazione del materialismo nel packaging, nel branding, nella moda e nel design grafico. Invece di giocare con le ansie e i desideri dei consumatori, il design basato sulla Pop Art invita lo spettatore a partecipare a uno scherzo condiviso. Molti di questi design, ad esempio, fanno riferimento visivo al kitsch o alla cultura popolare proprio come gli artisti della Pop Art.

L’estetica del design ispirato alla Pop Art è caratterizzata da un aspetto luminoso, audace, divertente e di facile utilizzo. Il design di questo stile è caratterizzato da colori saturi, linee nette e tipografia audace, tutti elementi che attirano l’attenzione e la vista.

Il design basato sulla Pop Art crea un’atmosfera di grande energia, divertimento in linea con l’opera di Lichtenstein, caratterizzata da un’inesauribile vivacità, che si manifesta nel suo risoluto apprezzamento e uso dell’estetica del fumetto. Le sue immagini sono dominate dai vividi colori primari, magistralmente delineati da linee nere.
Alcuni design di prodotti, moda o web fanno addirittura riferimento diretto a opere famose della Pop Art o agli stili di famosi artisti Pop, con opere realizzate o ispirate da Warhol o Lichtenstein. Altri designer si rifanno alle prime opere della Pop Art, raccolte in collage da riviste patinate, e creano uno stile che crea sorpresa e umorismo.

Il contrasto delle immagini ad esempio è un’eredità di questo stile che ritroviamo nella grafica pubblicitaria e tra le pagine di riviste e giornali.

Con il suo atteggiamento giocoso e i suoi look da eye-candy, la Pop Art di oggi si trova a suo agio nel suo stesso materiale di partenza: il design popolare.

“Tutta la mia arte riguarda in qualche modo l'altra arte, anche se l'altra arte sono i cartoni animati.”

Per concludere

La Pop Art è uno dei movimenti di maggiore ispirazione per il design contemporaneo, la grafica e l’arte digitale. Scegliere di usare questo stile per uno o più progetti grafici può dare una marcia in più alla tua comunicazione visiva e al tuo brand.

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Curiosità

Che cosa significa eye-candy?
Questo termine indica qualcuno o qualcosa che è attraente ma non molto interessante o utile, è usato per riferirsi a persone o cose che sono gradevoli da guardare ma non sono interessanti in altri modi. Un esempio? Molte delle immagini presenti oggi sui social non sono altro che un'attrazione per gli occhi.

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